Nonostante ci sia la soddisfazione per la cattura di Matteo Messina Denaro, Borsellino dubita sui rapporti fra Stato e mafia.
L’Italia trionfa la cattura di Matteo Messina Denaro, il boss mafioso di Cosa Nostra latitante per ben 30 anni che questa mattina è stato finalmente arrestato dalla squadra Ros dei Carabinieri. Del boss non si avevano più notizie dal lontano 1993, finché non è stato tradito dalle telecamere che hanno registrato i suoi spostamenti.
L’arresto
La sua latitanza è iniziata nell’estate del 1993, dopo cui sono iniziate subito le indagini per cercare di catturarlo. Messina Denaro, però, era stato sempre aiutato da una fittissima rete di fedelissimi che lo hanno aiutato a restare nascosto. Tra il 1994 e il 1996 Matteo Messina Denaro ha trascorso la latinizza tra Aspra e Bagheria insieme alla compagna, Maria Mesi.
Di Matteo Messina Denaro da molti anni non si avevano più notizie di alcun genere, nessuna traccia del superboss. Ma negli ultimi tempi il latitantesi era recato presso la clinica privata Maddalena di Palermo per sottoporsi a un ciclo di chemioterapia, le cui telecamere di sorveglianza hanno aiutato gli inquirenti a smascherarlo e arrestarlo la mattina del 16 gennaio 2023.
Adesso bisogna indagare su chi ha coperto la latitanza di Messina Denaro, in quanto “il vero pericolo sono i rapporti tra la mafia e lo Stato, le complicità tra Cosa nostra e lo Stato”, come dichiara il procuratore di Palermo, Maurizio De Lucia.
Rapporti tra Stato e mafia
Salvatore Borsellino, il fratello di Paolo, il giudice antimafia ucciso da Cosa nostra nella strage di via D’Amelio, non riesce ad essere pienamente soddisfatto della cattura di Messina Denaro in quanto questa sia avvenuta dopo ben 30 anni dalla sua latitanza.
Ma c’è soprattutto un pensiero che lascia nel dubbio Borsellino, ovvero che l’arresto di oggi possa essere stato “frutto di un baratto con la criminalità organizzata”. “Non vorrei che a fronte di questo arresto ci sia la liberazione dall’ergastolo ostativo di personaggi come i Graviano. Mi aspetto di non vedere pagato nel prossimo futuro il prezzo di questa cattura. Non vorrei che la contropartita dell’arresto di Messina Denaro fosse l’abolizione dell’ergastolo ostativo”.
Nei mesi precedenti già si sentiva parlare del possibile arresto di Matteo Messina Denaro, e delle sue condizioni di salute. “Per me non è fondamentale il suo arresto – conclude Borsellino – ma che venissero alla luce i rapporti oscuri tra pezzi dello Stato e mafia stessa. Il vero successo sarebbe che venisse ritrovata l’agenda rossa e che chi l’ha sottratta venisse assicurato alla giustizia”.